A quando un nuovo “Patto sociale per il Piemonte”?

Comunicati stampa

Si è svolto oggi, martedì 24 febbraio a Vercelli, l’incontro sul “Nuovo patto per il sociale del Piemonte” organizzato dalla Camera del Lavoro e dallo SPI di Vercelli Valsesia. All’incontro hanno partecipato l’assessore regionale alle Politiche sociali e alla casa Augusto Ferrari, il sindaco di Vercelli Maura Forte e Maria Emilia Boni dello SPI CGIL.

I saluti del segretario generale della Camera del Lavoro, Vittorio Gamba hanno aperto l’incontro. Gamba ha sottolineato i problemi del territorio vercellese – tra cui il tasso di disoccupazione più alto in Piemonte e un’alta percentuale di popolazione anziana – e da queste considerazioni è nata l’idea di un incontro dedicato alle politiche sociali.

Rosario Cellura, dello SPI CGIL ha dato voce alle richieste di aiuto dei cittadini vercellesi in difficoltà: degli anziani e dei disabili che non hanno efficienti servizi di prima necessità e che spesso restano vittime di lunghe liste di attesa, o che assistono alla chiusura di centri socio assistenziali come quello diurno del Comune di Vercelli.

L’assessore regionale, Augusto Ferrari ha spiegato l’idea che sta alla base del “Patto per il sociale per il Piemonte”: ovvero la necessità di ricostruire la cooperazione sul territorio e la fiducia tra i livelli istituzionali e la pluralità degli attori sociali. Il welfare deve rispondere a nuovi bisogni: per questo bisogna aggiornare e riposizionare il governo delle politiche sociali. Oggi il 70% della spesa regionale è destinata ai servizi di integrazione socio sanitaria ma, ad esempio, solo il 2% è investito sulle politiche di genitorialità. Per rispondere alle nuove necessità emergenti nel campo del sociale, la Regione Piemonte intende aggiornare il sistema del welfare passando per l’integrazione socio sanitaria, la revisione delle norme, l’intercettazione dei bisogni di assistenza e l’integrazione delle politiche di sostegno al reddito, alla casa e al reinserimento lavorativo.

Il sindaco di Vercelli, Maura Forte ha evidenziato l’impegno dell’Amministrazione comunale sul socio assistenziale, concretizzato in diverse misure: una fra tutte, il supporto tecnico a studenti disabili nelle scuole, progetto in cui il Comune ha investito 400mila euro.

L’Ammnistrazione comunale è attenta al tema delle assunzioni: le difficoltà del settore socio assistenziale derivano, secondo la Forte, da situazioni di precarietà durate negli anni, con contratti annuali rinnovati che hanno creato disagio al lavoratore, alla gestione del servizio e all’utenza. Sul problema della casa, l’intenzione è di permettere l’auto-recupero residenziale, ovvero l’occupazione di alloggi da parte di famiglie che si impegnano alla ristrutturazione degli immobili, così come continuare l’attività dell’Agenzia della Casa per facilitare l’accesso a famiglie in difficoltà.

Maria Emilia Boni dello SPI CGIL ha, infine, parlato del ruolo del volontariato come strumento utile all’integrazione socio assistenziale e, di fronte all’imminente riorganizzazione della rete ospedaliera, del problema del trasporto del malato, molto serio sul territorio vercellese. La Boni ha ricordato che l’Ospedale di Vercelli era, un tempo, la più grossa azienda del territorio e quindi ha posto la domanda con cui si è chiuso l’incontro: “L’Ospedale tornerà ad assumere?”

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