Carrefour di Vercelli: tra licenziamenti e aperture non-stop

Comunicati stampa

Due assetti societari differenti della grande distribuzione, appartenenti allo stesso marchio Carrefour – contemporaneamente – licenziano da una parte e dall’altra aprono il punto vendita con orario continuato, h24

 Aziende schizofreniche. Non ci sono altri termini per descrivere quanto la Carrefour – nota catena della grande distribuzione – ha intenzione di compiere nella cittadina vercellese. Ovvero due assetti societari differenti della grande distribuzione, appartenenti però allo stesso marchio, decidono contemporaneamente di licenziare da una parte mentre dall’altra, aprono “non stop” il punto vendita. Nella struttura Iper è stata, infatti, presentata una procedura per il licenziamento collettivo mentre, per il Market dello stesso marchio, è stata avviata una gestione senza limitazioni d’orario (e quindi supermercato aperto anche di notte).

Le due situazioni, apparentemente antitetiche, sono in realtà frutto della stessa politica dissennata che ha eliminato qualsiasi regolamentazione rispetto all’apertura di nuovi insediamenti commerciali: aperture rese disponibili senza una limitazione degli orari. Le scelte poco lungimiranti delle liberalizzazioni nel settore del commercio hanno prodotto un eccesso di nuovi insediamenti, a cui ha fatto seguito la “innovativa” apertura senza limiti, dopo aver saturato il territorio e normalizzato le aperture domenicali e festive,

L’azione intrapresa da Careffour è un’operazione a saldo negativo sotto l’aspetto occupazionale, nonostante si paventino nuove assunzioni. Questa scelta, nella città di Vercelli, apre scenari con ricadute per il settore che possono avere evoluzioni preoccupanti. L’area commerciale adiacente alla tangenziale, dove sorge l’Iper presenta, infatti, una serie di punti vendita di diversi marchi con situazioni già sofferenti economicamente e la sperimentazione di apertuta h24 potrebbe rivelarsi un boomerang. Restare sempre aperti non favorisce la crescita dell’occupazione, ma veicola invece un generale peggioramento delle condizioni di chi lavora nel settore.

L’assenza di un’idea di sviluppo della moderna distribuzione commerciale ha indotto a ritenere, in generale, che l’unico regolatore dello sviluppo e della crescita del settore debba essere cercato nel fattore orario (aperture e chiusure) e meno nella regolazione degli insediamenti commerciali nei diversi territori stimolando, ad esempio, le differenze nell’offerta. L’ulteriore diminuzione del reddito ha poi ulteriormente peggiorato la situazione dei lavoratori del settore: le molteplici aperture e i presidi dei punti vendita, a fronte del modello a ciclo continuo, si trasformano in un arretramento dei riconoscimenti economici in essere nelle aziende (come il minore pagamento delle prestazioni in straordinario e per il lavoro domenicale e festivo). La concorrenza tra le aziende viene fatta pagare ai lavoratori, prima intervenendo con riduzioni sui salari, e poi procedendo con i licenziamenti.

La Filcams CGIL è contraria a queste soluzioni e agirà a tutela dell’occupazione, segnalando sin da subito che i correttivi vanno ricercati non solo sul piano sindacale ma anche sulla responsabilità che hanno le Amministrazioni locali che devono recuperare un ruolo di coordinamento sul territorio, sia delle piccole realtà commerciali che nella grande distribuzione.

Carrefour apertura notturna_Comunicato2 FILCAMS CGIL

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