CGIL CISL E UIL SI MOBILITANO PER GLI IMMIGRATI

Comunicati stampa

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Comunicato stampa

CGIL CISL E UIL SI MOBILITANO PER GLI IMMIGRATI

Martedì 28 giugno mobilitazione di CGIL CISL UIL con presidi sotto le Prefetture di tutta Italia
per il rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati in attesa di occupazione e per l’estensione della loro durata

A Vercelli, il presidio sarà sotto la Prefettura dalle ore 10 alle 12

Prorogare di 24 mesi la durata del permesso di soggiorno dei migranti in attesa di occupazione, rivedere le posizioni di coloro che hanno perso il lavoro e il permesso di soggiorno, lottare contro il lavoro nero e lo sfruttamento. 

Sono queste, in sintesi, le motivazioni che martedì 28 giugno porteranno CGIL CISL UIL in tutta Italia a manifestare sotto le Prefetture con specifiche richieste d’incontro ai Prefetti per illustrare le ragioni della protesta. 

A Vercelli, la mobilitazione avverrà sotto la Prefettura, dalle ore 10 alle ore 12 del mattino. 

La crisi economica nel nostro Paese ha colpito duramente anche il lavoro degli stranieri raggiungendo un tasso di disoccupazione che li riguarda del 17%. Nel 2012 la durata di un permesso di soggiorno per attesa di occupazione è stata estesa da sei mesi a un anno, ma anche questo lasso di tempo non è sufficiente. 

Coloro che non riescono a rinnovare il permesso di soggiorno per mancanza di lavoro – si stima che 300mila permessi non siano stati rinnovati nel 2014 e 2015 – finiscono infatti troppo spesso nella trappola del lavoro irregolare e sommerso che alimenta situazioni di grave sfruttamento e che è funzionale a fenomeni di tratta e lavoro forzato. 

Da queste considerazioni nascono le richieste di CGIL, CISL e UIL al Governo volte a tutelare le lavoratici e i lavoratori immigrati e l’impegno a effettuare un monitoraggio sull’applicazione restrittiva delle norme da parte delle Questure, verificando l’aumento dei casi di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per mancanza di lavoro oltre gli attuali dettami legislativi così come la mancata applicazione della recente sentenza del TAR del Lazio (maggio 2015) che riconosce la cancellazione del contributo (dagli 80 ai 200 €) per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. 

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