Conferenza di Organizzazione 2015
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Conferenza di Organizzazione 2015: partecipazione e inclusione le parole chiave

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Una CGIL critica con se stessa ed estremamente onesta. Con una voglia di cambiamento utile per stare al passo con i tempi e per essere un sindacato migliore, in difesa di tutte le lavoratrici e i lavoratori, senza nessuna esclusione.
Sono molte le parole, i concetti e i principi espressi durante la Conferenza di Organizzazione della Camera del Lavoro di Vercelli e della Valsesia, che ha radunato oltre cento delegati di tutte le Categorie della CGIL, più altri invitati delle Camere del Lavoro di Biella, Novara, Alessandria e della CGIL Regionale.
Una CGIL costruttivamente ‘critica’ nei confronti di un Documento nazionale che era chiamata a votare e che riguardava temi come la contrattazione inclusiva, la democrazia è la oste opzione degli iscritti, il territorio e le sue strutture di apparato, la formazione quale elemento fondamentale per costruire un profilo identitario del sindacato.
Molti i temi e gli aspetti portati sul paco dai delegati (24 dei 107 presenti – ovvero l’81,3% degli aventi diritto di voto) per illustrare ciò che caratterizza il mondo del lavoro e la realtà sindacale dei nostri tempi.

Oggi, in molte aziende, i giovani non sanno nulla del sindacato perché non sono chiamati a eleggere le Rappresentanze Sindacali Unitarie. E dove ci sono, capita che i permessi sindacali siano visti come ‘privilegi’, anziché come diritto e riconoscimento essenziale per chi si occupa di tutelare i diritti di tutti.
Anche per questi motivi e’ sempre più necessario coinvolgere chi lavora – e soprattutto i più giovani – invitandoli a partecipare alla vita sindacale. Va rafforzato il rapporto di fiducia e di rappresentanza tra chi lavora e chi fa sindacato, dando adeguata importanza ai servizi che l’Organizzazione è in grado di offrire ma senza ridursi a essere solamente un sindacato di servizi.
In occasione della Conferenza si è discusso di contrattazione sociale territoriale come possibilità di crescita e di formazione per le nuove dirigenze sindacali. E poi di Jobs Act, di controlli a distanza, di precarietà, di solidarietà nei confronti dei migranti, di lavoro giovanile, di democrazia interna, di pensioni, di contratti a tempo indeterminato che non sono più tali senza le garanzie dell’articolo 18.

I delegati vogliono una CGIL che ritorni sui luoghi di lavoro e che dia maggiore importanza alle istanze che arrivano dai territori e – proprio dalla Camera del Lavoro di Vercelli e della Valsesia – nasce un documento rafforzativo di quello nazionale – entrambi votati a maggioranza dei presenti – che potenzia il valore della sperimentazione di nuove forme di contrattazione inclusiva nell’estensione delle tutele, che garantisce la tutela attiva nei capitolati di appalto a partire dal territorio Vercellese; che attribuisce alla contrattazione sociale territoriale un valore strategico; che da’ importanza alle Camere del Lavoro piemontesi impegnate a lavorare insieme e a fare sistema, che invita a ripensare ai servizi per estendere le tutele e che punta ai giovani, alla formazione e alla comunicazione per rafforzare e innovare il ruolo del sindacato.

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