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“Se otto ore vi sembran poche…” Susanna Camusso a Vercelli per celebrare i 110 anni della conquista delle otto ore

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“Se otto ore vi sembran poche…” è il titolo della conferenza che la CGIL Vercelli Valsesia organizza lunedì prossimo, 6 giugno, al Teatro civico di Vercelli per celebrare un diritto conquistato 110 anni fa e ancora decisamente attuale, partito proprio dal vercellese grazie alle lotte delle mondariso: il diritto alle ‘otto ore’ come massimo orario di lavoro giornaliero. 

Ed è a 110 anni dalla sottoscrizione di quello storico accordo sulle 8 ore che si apre il dibattito sul valore – oggi – dei “tempi di vita e di lavoro” alla luce della proposta di legge di iniziativa popolare che la CGIL sta portando avanti raccogliendo in tutta Italia – e ovviamente anche nel vercellese – sulla “Carta dei Diritti Universali del Lavoro”. Un dibattito che verrà affrontato, il 6 giugno, da Susanna Camusso – segretaria generale della CGIL, Maria Luisa Bianco – professoressa ordinaria di sociologia all’Università del Piemonte Orientale, Chiara Saraceno – sociologa, Honorary fellow del Collegio Carlo Alberto di Moncalieri/Torino, Gianna Pentenero – assessora al lavoro della Regione Piemonte, moderate da Roberta Martini, capo redattrice de La Stampa. 

Primo compito istituzionale della Camusso sarà, prima della conferenza, l’inaugurazione dell’archivio storico della Camera del Lavoro di Vercelli che «conserva nei locali di Via Stara – spiega Luca Quagliotti, segretario organizzativo della CGIL –  sette fondi archivistici (Camera del Lavoro di Vercelli, Federbraccianti, FILCEA, FILLEA, FIP, FILTEA, FIOM-FLM) e copre un arco cronologico che va dal 1925 al 1989 con fondi più consistenti relativi alle attività della Camera del Lavoro e della Federbraccianti di Vercelli».

Sicuramente è anche in queste carte che si trova scritto: «Otto ore di lavoro, otto ore di svago, otto ore per dormire», quella richiesta portata avanti da gran parte dei movimenti sindacali del primo Novecento e che echeggiò particolarmente nelle campagne vercellesi.

Tempi in cui – agli inizi del ‘900 – le condizioni di chi lavorava in risaia erano molti difficili: contadini impegnati dall’alba al tramonto, fanciulli piegati dalla fatica, l’assenza di accordi sindacali o leggi protettive.

Fu nel maggio del 1906 che scoppiarono le prime agitazioni: in molte località i lavoratori delle risaie incrociarono le braccia. Poi si registrarono le prime manifestazioni di lotta: colonne di scioperanti, preceduti da numerose donne con bandiere rosse e bianche che percorrevano le strade del vercellese gridando: «Vogliamo le otto ore!». Il 1 giugno a Vercelli scoppiarono gravi disordini e furono i tumulti più gravi e violenti di tutta la lotta per la conquista delle otto ore. Finalmente, si sparse la voce che le rappresentanze degli agrari e delle organizzazioni contadine avevano raggiunto un accordo: una paga oraria di 25 centesimi e contadini liberi di lavorare non più di otto ore al giorno.

Una conquista storica, sorprendente nella sua attualità, che verrà ricordata anche nelle letture, canti e immagini del coro Trobairtz e degli attori Domenico Brioschi – Manuela Massarenti, sempre lunedì 6 giugno alle ore 21 al Teatro Civico di Vercelli. 

Gli altri eventi ancora in programma sono: venerdì 10 giugno, dalle ore 19,30, all’Antico Macello (via Laviny), la giornata sarà dedicata alla memoria con racconti di mondariso locali e “forestiere”, video tratti dai film ‘Riso Amaro’ di Giuseppe De Santis, ‘Sorriso Amaro’ di Matteo Bellizzi con la partecipazione di Patrizio Roversi (conduttore televisivo), Paola Gassman ed Eleonora Vallone (attrici),Veronica De Laurentis (figlia dell’attrice Silvana Mangano), il professore Giorgio Simonelli e alcuni vignettisti dei più importanti quotidiani italiani.

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