Soltanto in Piemonte, sono 12mila le persone cui e’ in scadenza la Cassa integrazione e che rimarranno senza lavoro entro l’estate, ed entro settembre il numero e’ destinato ancora ad aumentare, arrivando ad essere almeno in 30mila.

Sono questi i numeri del mondo del lavoro piemontese con cui si trovano a fare i conti le Organizzazioni sindacali, illustrati nella Conferenza di Organizzazione della Camera del Lavoro di Vercelli e della Valsesia, svoltasi a Caresanablot venerdì scorso, 19 giugno, che ha visto la partecipazione di oltre cento delegati di tutte le Categorie della CGIL, più altri segretari delle Camere del Lavoro di Biella, Novara, Alessandria e della CGIL Regionale.

Una CGIL chiamata a votare il Documento posto alla base della Conferenza di Organizzazione nazionale che si terrà a Roma, i prossimi 17 e 18 settembre 2015.

Molte le parole e gli aspetti portati sul palco da chi è intervenuto per descriver un mondo del lavoro in piena crisi e una realtà sindacale che si impegna a tutelare i diritti di chi lavora, o di chi un lavoro lo sta cercando.

Durante la Conferenza si è discusso di numerosi temi: dal Jobs Act ai controlli a distanza sui lavoratori, dalla precarietà alla solidarietà nei confronti dei migranti in arrivo in Italia, dai giovani costretti ad aprire la partita IVA per lavorare ai contratti a tempo indeterminato che tali non sono più, data l’assenza delle garanzie contenute nell’articolo 18.

E poi, ancora, si è parlato di Contratto unico e di contrattazione sociale territoriale, delle Province e della nebulosità degli interventi regionali posti a garanzia dei servizi e dei lavoratori, delle Cooperative diventate uno squallido sistema di malaffare, di pensioni che necessitano di revisioni dopo la riforma Fornero e di una contrattazione inclusiva che possa sormontare l’ostacolo di diritti e tutele differenti, anche tra dipendenti di una stessa azienda o di uno stesso Ente.

Non sono state dimenticate neppure le problematiche squisitamente locali, come il trasposto pubblico, la sanità e i servizi essenziali, necessari a tutti, e non soltanto a chi li eroga. Sul tema ” è sterile – secondo Alberto Tomasso, segretario generale della CGIL Piemonte – la polemica avviata con il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che mira a dividere i lavoratori dai cittadini”.

“Oggi ci sono Camere del Lavoro che raccolgono generi di prima necessità per persone rimaste senza occupazione e senza reddito. Ed è proprio in un contesto come questo che la proposta di istituire un salario minimo si carica di fascino, ma significherebbe – secondo il segretario generale della CGIL – abbassare nei fatti il livello salariale di tutti i lavoratori e dichiarare la morte del Contratto nazionale”.

Con lo scopo di rafforzare il rapporto di fiducia e di rappresentanza tra chi lavora e chi fa sindacato, i delegati vogliono una CGIL presente nei luoghi di lavoro e pronta ad ascoltare le istanze che arrivano dai territori. Come spiegato nella relazione introduttiva di Luca Quagliotti, segretario organizzativo della Camera del Lavoro di Vercelli e della Valseisia, l’impegno e’ volto a costruire una CGIL capace di “sperimentare nuove forme di contrattazione e di estendere le tutele, di garantire la tutela attiva nei capitolati di appalto a partire dal territorio Vercellese, di attribuire alla contrattazione sociale territoriale il suo valore strategico e di dare importanza alle Camere del Lavoro piemontesi e a ripensare i servizi affinché siano più estesi. Dalla Conferenza di Organizzazione territoriale prenderà il via una CGIL che punta sui giovani e sulla loro formazione: elementi importanti per rafforzare e innovare il ruolo della più importante Organizzazione sindacale del nostro Paese.

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