I dipendenti della IFI di Santhià restano senza stipendio
Comunicati stampa 10 marzo 2015Invitato il sindaco di Santhià, Cappuccio all’Assemblea dei lavoratori FIOM CGIL convocata giovedì 12 marzo 2015
Da gennaio 2015 senza stipendio e ancora in attesa di mezza quattordicesima del 2014. Si trovano in queste condizioni i 170 dipendenti della ditta Iniziative Ferroviare Italiane (Ex Magliola) di Santhià che oggi (giornata di paga) non hanno ricevuto tutto lo stipendio, ma soltanto un acconto di 750€.
Dopo le proteste e gli scioperi messi in atto l’estate scorsa, la primavera dei lavoratori Ifi torna a essere turbolenta. Su 170 dipendenti, oggi sono attivi in 60: la forza lavoro, suddivisa a rotazione, sulla quale l’Azienda ha deciso di reggere la produzione.
«L’Azienda continua a prelevare i fondi Cometa (il Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica e affini) e le quote sindacali dagli stipendi, ma non li versa a chi di dovere, continuando così ad auto-finanziarsi», spiega Ivan Terranova, segretario generale FIOM CGIL di Vercelli. «Abbiamo aperto più vertenze nei confronti dell’Azienda e i lavoratori si sono impegnati per finire e consegnare puntualmente il lavoro commissionato, ma le spettanze ai dipendenti non sono ancora arrivate», afferma Terranova.
Il timore della FIOM CGIL è che l’Azienda sia vicina al tracollo e che non abbia i soldi per pagare i materiali, oltre agli stipendi, e non è chiaro dove siano finiti. Se il lavoro fatto è stato consegnato e l’INPS ha pagato la Cassa Integrazione Ordinaria, perché l’Ifi continua ad accumulare debiti?
Già nel 2014 le Organizzazioni sindacali si erano rivolti al presidente della Regione Piemonte, al sindaco Cappuccio del Comune di Santhià e al sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba per sollevare l’attenzione sulla crisi dell’azienda ex Magliola che – fino al 2012 – è rimasta di proprietà della famiglia omonima.
In questi giorni i dipendenti hanno ripreso a scioperare (1 ora, mercoledì 4 marzo) per sensibilizzare l’Azienda su una situazione insostenibile per i lavoratori e le loro famiglie: dopo 2 mensilità e mezza che saltano, incominciano i problemi di mutuo, affitto, bollette e con tutte le spese della vita quotidiana, problemi ancora più seri nei casi di famiglie monoreddito. Se 170 dipendenti perderanno il lavoro, saranno pesanti le ricadute su Santhià e per questo «il territorio deve intervenire!», afferma il sindacalista FIOM.
L’Ifi Spa costruisce da oltre 100 anni carrozze ferroviarie: secondo tutti i sindacati, la tipologia di lavoro svolta all’interno dell’azienda è di alta professionalità ed è necessaria una buona esperienza per operare in un settore così specifico. Per questo i lavoratori della IFI meritano un’altra opportunità. La FIOM CGIL ha inviato anche il sindaco Cappuccio all’assemblea convocata per giovedì 12 marzo prossimo e – in assenza di risposte dall’Amministrazione comunale – si riserva di chiedere un intervento delle istituzioni regionali e nazionali per trovare una soluzione a una crisi aziendale che riguarda 170 famiglie e tutto il territorio di Santhià.