(Vercelli, 22 gennaio 1860 – Torino, 22 aprile 1898)
Promotore e capo carismatico dell’organizzazione cooperativa vercellese che si sviluppò soprattutto nelle campagne. Fu convinto assertore dell’idea che l’organizzazione cooperativa fosse, anche senza riferimenti
ideologici, adatta a risolvere la questione sociale. Ma il tentativo di costituire cooperative di produzione in una realtà come quella delle campagne vercellesi si scontrò subito con difficoltà insuperabili.
Fu membro aggregato del Comitato centrale sin dal I Congresso dei cooperatori (1886) e vice presidente della Lega Nazionale negli anni 1893-1894.
Fu autore di molte difese delle società cooperative, specialmente nelle liti con agenti daziari, e si batté per la formazione di una giurisprudenza più favorevole al movimento che si andava sviluppando in un contesto legislativo alquanto carente.
Di orientamento democratico, nel 1890 e nel 1892 partecipò, senza fortuna, alla competizione elettorale nei collegi di Novara III e di Villadeati.
Alla sua morte fu sostituito alla guida dei cooperatori vercellesi da Modesto Cugnolio.