Riprendono i lavori del Comitato provinciale INPS
Comunicati stampa, News 22 luglio 2015La CGIL Vercelli Valsesia accoglie con favore la notizia della ripresa dei lavori del Comitato Provinciale INPS che esamina i ricorsi contro il diniego dell’Istituto espresso sulle varie prestazioni erogate.
Il Comitato Provinciale INPS era fermo dal novembre 2014 e aveva accumulato grossi ritardi nell’esame delle pratiche, creando problemi all’utenza e all’immagine di efficienza che l’Istituto tende a dare. Un ritardo, in questo caso, non imputabile all’INPS ma ad alcune associazioni di rappresentanza che hanno tardato a nominare il proprio rappresentante all’interno del Comitato.
Il lavoro è dunque ricominciato con impegno e con una serie di sedute ravvicinate delle Commissioni al fine di garantire – entro termini ragionevoli – il recupero di tutto l’arretrato e la ripresa regolare dei tempi d’esame delle pratiche.
Nelle sedute del 22/6, del 2/7, del 7/7 e del 10/7 sia il Comitato provinciale che le varie Commissioni hanno esaminato 60 ricorsi – tra sanitari e amministrativi – e nei prossimi giorni saranno comunicati i relativi esiti agli interessati.
Sono state inoltre approvate le richieste di differimento dei versamenti contributivi per le ferie collettive maturate in aziende che ne hanno fatto richiesta ed è stato approvato un Ordine del giorno indirizzato agli organi competenti, teso a dirimere il problema del diritto alla pensione attraverso “l’opzione donna” che prevede il requisito per la pensione con: 57 anni di età (58 se la lavoratrice è autonoma) e 35 anni di contributi, ma con differimento della decorrenza della pensione (finestra di uscita) di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome, limitando di fatto al 2015 il termine per usufruire della prestazione.
L’Ordine del giorno discusso auspica, da parte degli organi preposti, un’interpretazione più estensiva dell’opzione donna che possa garantire, a chi matura i requisiti entro il 2015, il permanere del diritto anche se la decorrenza per effetto della finestra si protrae nel 2016 e nel 2017. L’effetto di tale interpretazione più estensiva non tende peraltro a determinare maggiori costi per l’economia previdenziale in quanto la prestazione liquidata con il metodo contributivo può subire una decurtazione della pensione che verrà liquidata del 25-35%.
Prima della chiusura per la pausa estiva è già stata fissata un’ulteriore seduta del Comitato provinciale INPS per l’esame dei ricorsi sanitari e da settembre, con la ripresa normale delle attività, i lavori del Comitato potranno verosimilmente procedere senza l’incombenza dell’arretrato.