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Il piano sanitario al centro del comitato direttivo straordinario: “Siamo per la sanità pubblica e gratuita, dateci quello che ci spetta”

FP, News

“Andiamo incontro a un grosso ridimensionamento sanitario e assistenziale”. Sono state queste le parole utilizzate da Mariella Laterra, responsabile della Funzione Pubblica CGIL Vercelli Valsesia nell’ambito della Sanità, per definire gli sviluppi che il piano sanitario studiato dalla Regione Piemonte prevede per l’Asl provinciale.
Proprio per discutere di questo tema infatti la Camera del Lavoro vercellese ha convocato un comitato direttivo straordinario questa mattina, lunedì 5 ottobre, nel salone “Domenico Facelli” della sede di via Stara; al centro dell’incontro le modalità di reazione al piano, in difesa della Sanità locale, in particolare dell’ospedale Sant’Andrea di Vercelli e di quello di Borgosesia. La mobilitazione è ormai un’ipotesi concreta.

 

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Mariella Laterra durante il suo intervento

Cosa rischiano i nostri ospedali – La Laterra ha preso la parola per prima, ribadendo quanto già recentemente espresso sugli organi d’informazione locale: “La Regione sta attuando quello che a gennaio era stato messo su carta. Ci troviamo ad affrontare un ridimensionamento dei reparti di Vercelli e Borgosesia, che hanno già subito tagli, anche se questi non sono più chiamati con il loro nome. Borgosesia perde cardiologia, l’otorino, urologia e rischia di avere oculistica solo come ambulatoriale. Il capoluogo perde posti letto, la degenza di oncologia, reumatologia e rischia emodinamica. Questo a favore di una struttura di quadrante, la multispecialistica di Novara”.

Il taglio dei posti letto – Ancora la Laterra ha spiegato che “Asl Vercelli dispone di 605 posti letto, ma i tagli prevedono la riduzione a 479. Ciò nonostante il nostro territorio sia già al di sotto dei parametri previsti, che stimano 3,5 posti letto, invece dei precedenti 3,7, ogni mille abitanti. Significa che per i percorsi riabilitativi i pazienti dovranno rivolgersi a privati, anche a causa delle maggiori distanze con le strutture. Per questo vogliamo quello che ci spetta“.

 

DSCF5378La CGIL si mobilita – Gli interventi successivi hanno anticipato l’intenzione a prendere una posizione netta a riguardo. Luca Quagliotti, segretario organizzativo della CGIL locale, ha sottolineato come “da qui a fine 2016 assisteremo ad altre proposte di tagli e i prossimi due capitoli saranno inevitabilmente Sanità e pensioni. Non abbiamo visto nulla per il potenziamento del territorio in rapporto alla riduzione dei posti letto, ma non rimarremo immobili.
DSCF5375Stessa linea anche per Vittorio Gamba, segretario generale, per il quale “ci sono due obiettivi: chiedere che ci sia dato quanto ci spetta e la partenza di un’assistenza domiciliare che per ora non ha una base concreta. Non servono campanilismi tra le città piemontesi, ma una logica unitaria. L’ospedale è la più grande azienda di questa città, i tagli sono un indebolimento del lavoro e del servizio. Vanno fatte delle mobilitazioni“.

 

Leggi il comunicato stampa (21 settembre 2015) delle organizzazione sindacali sui tagli alla Sanità locale.

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