Borgosesia, si fa sempre più seria la vertenza dei dipendenti del Comune
News 8 marzo 2019Fp Cgil Vercelli Valsesia, Uil Fpl Vercelli Valsesia e Cisl Fp Piemonte Orientale già lo scorso 3 dicembre avevano proclamato lo stato di agitazione del personale del Comune di Borgosesia, cui sono seguiti un incontro con l’amministrazione comunale, avvenuto in Prefettura il 13 dicembre e, successivamente, due assemblee con il personale e due incontri interlocutori con la stessa amministrazione. Oggetto della vertenza, il salario accessorio del 2017 e 2018 dei dipendenti, che rischiano di subire una grave decurtazione di 598.838,43 euro (per un totale di 17 anni) per erronea costituzione dei fondi.
A partire dal 2008, anno in cui la materia è stata riservata all’amministrazione comunale, secondo quanto stabilisce l’art.4 (commi 1 e 2, del d.l. 16/14), il Comune di Borgosesia, come tutti gli enti locali che non hanno rispettato i vincoli finanziari posti alla contrattazione collettiva integrativa, sono obbligati a recuperare integralmente, a valere sulle risorse finanziarie a questa destinate rispettivamente al personale dirigenziale e non dirigenziale, le somme indebitamente erogate mediante il graduale riassorbimento delle stesse, con quote annuali e per un numero massimo di annualità corrispondente a quelle in cui si è verificato il superamento di tali vincoli.
Disapplicando il comma 3 dello stesso riferimento normativo, che stabilisce un preciso limite temporale dell’efficacia sanante della disposizione e che ridurrebbe il periodo da 10 a 5 anni, graverebbero comunque sui dipendenti le somme al lordo delle ritenute fiscali e contributive, disapplicando il principio che le tasse e la contribuzione non entrano nella sfera giuridica e nella disponibilità dei dipendenti.
Per questa preoccupante situazione, le organizzazioni sindacali chiedono l’immediata attivazione di un incontro in Prefettura con l’amministrazione e, visto il perdurare delle criticità a partire dalla mancata risposta del Comune di Borgosesia al parere legale in merito, si riservano ogni forma di mobilitazione, non escludendo la proclamazione di sciopero. Tutti i soggetti istituzionali coinvolti devono compiere una decisa inversione di atteggiamento e di responsabilità rispetto all’urgenza e alla gravità della situazione che grava sui dipendenti.