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Ifi di Santhià, una vertenza che è lo specchio del settore metalmeccanico nel vercellese

Fiom, News

Venerdì 19 aprile si è svolta l’assemblea con i lavoratori della Iniziative Ferroviarie Italiane e finalmente è stata annunciata una notizia positiva per i dipendenti: sono stati infatti effettuati i bonifici sulle retribuzioni di novembre e dicembre 2018 e a breve dovrebbero essere completati gli iter per ottenere il pagamento della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria da parte dell’Inps.

Dopo mesi di difficoltà, finalmente si incomincia a tirare un sospiro di sollievo: dopo la firma dell’accordo tra lavoratori e azienda nella giornata del 16 aprile scorso e l’integrazione del piano industriale rettificato in Prefettura alla presenza di Ansaldo, si intravvede uno spiraglio.

Siamo ancora però lontani dall’obbiettivo: ai lavoratori spetta ancora molto, considerando stipendi, previdenza complementare e sanitaria, e per i cessati anche il Tfr; tuttavia, come Fiom Cgil riteniamo di avere imboccato una strada che ci auspichiamo si concretizzi nel mantenimento del sito produttivo di Santhià.

La Fiom Cgil resta comunque fortemente preoccupata perché quello che è iniziato con le Iniziative Ferroviarie Italiane sta diventando un modus operandi diffuso nel settore metalmeccanico: abbiamo recentemente aperto una vertenza nei confronti della Amteco di Vercelli, dove 160 dipendenti non hanno ancora percepito le retribuzioni di parte di gennaio, febbraio e marzo 2019 e dove è stata presentata domanda di Cassa Integrazione Straordinaria al Ministero del Lavoro lo scorso 17 aprile e dove precedentemente è stato richiesto un Concordato in continuità. Anche nell’area valsesiana, l’azienda Eurorama, di oltre 60 dipendenti, qualche mese fa ha comunicato l’apertura di una procedura concorsuale.

Oltre a queste situazioni, c’è il calo degli straordinari in molte aziende, oltre a un aumento delle domande di Cassa Integrazione: un campanello di allarme per il settore che le istituzioni dovrebbero incominciare a contrastare, scongiurando questa tendenza di decrescita occupazionale.

A oggi, come sindacato, continuiamo a sottolineare la mancanza di strumenti utili a contrastare situazioni mal gestite che fanno ricorso alla Cig: difficilmente, infatti, alla richiesta di Cassa Integrazione le aziende riescono ad anticipare l’indennità. Manca poi lo strumento che per anni ha permesso di avere un’anticipazione sociale delle stessa Cassa e che fino a qualche anno fa era garantito dalla Provincia. In questo senso, abbiamo sollecitato la Regione Piemonte e le Confederazioni sindacali per ottenere almeno un tampone alla crisi.

Il settore metalmeccanico ha bisogno di un serio e immediato piano di sviluppo: il territorio vercellese e valsesiano negli ultimi anni ha perso oltre 2.000 posti di lavoro nelle medie-grandi aziende, un’emorragia che va gestita. Il rischio che corre questa Provincia, nel medio/breve termine, è che diventi un “dormitorio”, privo di prospettive di sviluppo.

Il video servizio sulla firma dell’accordo Ifi in Prefettura

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