
La Sanità vercellese non gode di buona salute
FP, News 15 giugno 2025Le OO.SS di Categoria FP CGIL, NURSIND e FIALS esprimono forte preoccupazione per la sanità del territorio vercellese.
Sono mesi che registriamo gravi situazioni nei reparti, negli ambulatori e nei presidi territoriali e la situazione che ci viene segnalata dai lavoratori in occasione delle numerose assemblee è tutt’altro che corrispondente ai tanti annunci e spot che vengono sbandierati dai media.
La crisi presente nel nostro territorio non è distante da quella presente nel resto del Paese ed in particolare nel resto della Regione. Dal 2019 ad oggi mancano centinaia di medici, infermieri, tecnici sanitari, fisioterapisti, OSS ed altri professionisti. In ASL Vercelli l’ultimo concorso ha visto l’assunzione di solamente 16 infermieri rispetto ad un fabbisogno di un centinaio.
Sono anni che ci dicono che la nostra ASL non sia attrattiva, che i concorsi vanno deserti o che non riescono a soddisfare le richieste. Allo stesso tempo però sono anni che la carenza di personale non è stata adeguatamente affrontato anche adottando soluzioni innovative con progetti e incentivi che coinvolgano le altre istituzioni pubbliche (ad esempio casa e trasporti) .
Sul tema delle assunzioni registriamo paradossalmente che sebbene vi siano più di 300 candidati nell’ultimo concorso per amministrativi sembrerebbe che l’ASL VC voglia sospenderne l’esecuzione.
Ma non è solo il personale a mancare
Ci sono gravi ritardi nell’ambito logistico-tecnologico-strumentale. Apparecchiature come la TAC di Vercelli, l’apparecchiatura RX del Pronto Soccorso di Borgosesia, la strumentazione per la Sterilizzazione ferri del Blocco operatorio di Vercelli, le opere murarie dell’Anatomia Patologica e non solo, o il rinnovo di barelle/carrozzine nei vari ambulatori e reparti (ma l’elenco potrebbe continuare), non vengono acquistate o non si procede alla loro messa a terra dopo la procedura di acquisto. Alcuni reparti a Vercelli richiedono come denunciato da anni ristrutturazioni murarie (Medicina, Psichiatria, Blocco operatorio, Radiologia, Recupero Funzionale, Anatomia Patologica, Ostetricia, ecc). Parrebbe che la Regione da un lato affigga manifesti di buone intenzioni e dall’altro blocchi gli investimenti tecnologici che potrebbero incentivare e rafforzare la sanità pubblica. E’ acclarato che la presenza di tecnologia ed investimenti sono di fondamentale importanza a supporto dell’assistenza.
I famosi obbiettivi di abbattimento delle liste di attesa potrebbero arenarsi dal momento che i finanziamenti erogati dalla Regione finanzierebbero solo parzialmente il fabbisogno e pertanto da giugno la Direzione ha comunicato che potrebbe tagliare compensi e personale assunto allo scopo.
I salari sono bassi, i turni sono massacranti con la conseguenza di una sempre più evidente fuga dal SSN e l’ASL VC non è da meno. In attesa poi che il Piano Regionale sia operativo si assiste a timidi riordini dei posti letto.
La riorganizzazione dei reparti annunciata dalla Direzione ASLVC per l’estate non sta nei fatti risolvendo alcunché. Il personale nei reparti, negli ambulatori e case della Salute e Comunità continua a mancare. La Casa della Salute di Varallo si sta svuotando e vari sportelli aperti nei vari centri sono disponibili a singhiozzo per la grave carenza di personale (Casa della Salute di Coggiola ecc.).
Anche il presidio ospedaliero di Borgosesia sta assistendo ad un continuo e costante ridimensionamento. Non sono chiare le intenzioni sul punto Nascita che nel frattempo vive un sostanziale logoramento. La tanto acclamata Rianimazione non è mai partita e la gestione dei letti di sub intensiva potrebbero ricadere sulla degenza ordinaria.
In assenza di una vera strategia organizzativa si continua a far finta di offrire servizi ed assistenza.
MA CON QUALE PERSONALE E CON QUALE ORGANIZZAZIONE?
A questo quadro desolante si contrappone il costante impegno dei lavoratori, dei professionisti a tutti i livelli.
Spiace invece registrare il SILENZIO ASSORDANTE istituzionale e la rassegnazione delle Direzioni. Siamo in assenza di risposte a chi opera nel settore e a chi necessita di cure.