Ripresa e Fase 2: giù le mani dai bancari
FISAC, News 18 maggio 2020Turnazione, chiusura settimanale di alcuni giorni delle filiali più piccole e clienti gestiti su appuntamento. Così hanno gestito l’emergenza Covid-19 i bancari del vercellese, sempre presenti – nonostante la pandemia – ma senza ricevere troppa riconoscenza, né dalla società civile e né tantomeno dalla clientela.
Eppure, le banche rientrano tra gli operatori di pubblica utilità e, in quanto tali, non sono mai state chiuse: le lavoratrici e i lavoratori del credito fin da inizio emergenza hanno dovuto confrontarsi con i rischi che l’esposizione al virus ha comportato.
Spesso privi di dispositivi di protezione forniti dalle banche, a inizio emergenza gli impiegati si sono dovuti arrangiare con propri guanti e mascherine: in queste condizioni hanno lavorato, pur di non interrompere un servizio essenziale, anche quando proprio “essenziale” non era. «Ci si sarebbe dovuti limitare a esclusive operazioni improrogabili e non gestibili con bancomat o home banking, ma così non è stato – lamenta Gianluca Mischiatti, segretario provinciale della Fisac Cgil Vercelli Valsesia (nella foto) – e la clientela, spazientita e infastidita, ha spesso preteso di continuare a operare come d’abitudine».
«Non solo. Spesso sono stati attribuiti ai dipendenti delle filiali i ritardi nell’erogazione di finanziamenti a imprese e privati: un’assurdità, considerato che sono proprio i dipendenti a essersi fatti carico, anche emotivamente, di un super lavoro per dare risposte a ogni situazione di necessità, con la dovuta precisazione che certi strumenti finanziari, a garanzia dello Stato, sono a beneficio di soggetti (famiglie e imprese) entrati in difficoltà in seguito al virus, ma non per tutti», continua il segretario.
Risultano, quindi, del tutto ingiustificate reazioni aggressive della clientela di fronte a esiti negativi o lungaggini procedurali: un’aggressività tale che i sindacati hanno chiesto di manlevare i dipendenti da eventuali azioni disciplinari e risarcitorie per talune specifiche operazioni.
Intanto, Associazione bancaria italiana e organizzazioni sindacali hanno deciso per il ritorno a un accesso in banca senza appuntamento a partire da lunedì 18 maggio: «Un’accelerazione che mi lascia piuttosto perplesso», chiosa il segretario. Molte banche della provincia di Vercelli e Valsesia hanno, infatti, deciso di prolungare con la modalità di accesso su appuntamento.