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Vercelli, inaccettabili le dichiarazioni di Giuseppe Cannata

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Le affermazioni del signor Giuseppe Cannata, vicepresidente del Consiglio comunale di Vercelli, che invitano allo sterminio di “… ste lesbiche, gay e pedofili” destano sgomento, preoccupazione e sdegno da parte della Cgil Vercelli e Valsesia. Tali parole sono inaccettabili. Non solo si ricorre all’armamentario della destra più becera e omofoba, accostando l’omosessualità alla pedofilia, ma si evocano altresì scenari persecutori da caccia alle streghe.

Nel maggio di quest’anno la città di Vercelli ha accolto il suo primo e bellissimo Gay Pride, incentrato sulle discriminazioni sessuali dei migranti, dove con la forza della gioia e del diritto, si è riaffermata la libertà sessuale di ogni individuo e il rifiuto di qualunque discriminazione.

Le parole del signor Cannata sono invece il segno del degrado della cultura politica odierna. L’esponente di Fratelli d’Italia avrebbe dovuto, se non altro per buon senso, cancellare quelle frasi all’indomani della sua elezione a vicepresidente del Consiglio Comunale, un organo istituzionale che appartiene all’intera città di Vercelli, non a una forza politica piuttosto che a un’altra.

La Cgil, che da sempre è al fianco di tutti gli esclusi e i discriminati, esprime la propria solidarietà all’Arci Gay Vercelli e chiede al signor Cannata, ora esponente di Fratelli d’Italia, di fare un passo indietro evitando però scuse ipocrite. Riteniamo inoltre che anche il primo cittadino Andrea Corsaro e la Giunta tutta debbano trarre le dovute conclusioni da una simile vicenda.

Vercelli e il suo Consiglio comunale non meritano di essere rappresentati da simili personaggi.

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