LA MISURA E’ COLMA. IL 10 DICEMBRE SCIOPERO DELLA SCUOLA PUBBLICA

Comunicati stampa

Dopo due drammatici anni di pandemia è chiaro quanto la scuola sia indispensabile per il nostro presente e il nostro futuro, quanto essa sia importante nella vita di ogni giorno per le studentesse e gli studenti, quanto siano indispensabili tutte le diverse professionalità che operano in essa.

Per questi motivi avevamo la ragionevole speranza che il Governo fosse pronto a dare un vero e tangibile segnale di attenzione alla Scuola Pubblica.

In questa direzione sembrava andare il “Patto per la scuola al centro del Paese” sottoscritto a maggio, un documento importante che contiene impegni precisi per il rilancio e la valorizzazione del personale scolastico.

La legge di bilancio proposta dal governo smentisce tutte le nostre attese e riserva alla scuola risorse insufficienti.

Abbiamo posto al centro della discussione cinque punti sui quali non abbiamo avuto risposte.

  • Rinnovo contrattuale

Non c’è un atto di indirizzo per il rinnovo del contratto nazionale, nessun tavolo negoziale è stato avviato, le risorse inserite nella Legge Finanziaria, sono inadeguate.
87 euro di aumento previsto a cui si potranno aggiungere 12 euro, e non per tutti, finalizzati sulla base della ‘dedizione’.

Criterio che ci riporta pericolosamente ai tempi della legge 107, quella della cosiddetta “Buona scuola

  • Organico Covid

Per l’organico di emergenza utilizzato in pandemia per garantire le misure di sicurezza nelle scuola e per sdoppiare le classi troppo numerose, sono previsti 300 milioni di euro solo per prorogare i contratti del personale docente e non per il personale ATA, come se non si sapesse che le risorse sono state utilizzate in gran parte per assumere collaboratori scolastici

  • Classi troppo numerose

Un tema così sensibile, che in una situazione di emergenza sanitaria appare non più rinviabile, doveva portare ad una riduzione di alunni per classe su tutto il territorio nazionale, aumentando gli organici docenti. Si interviene invece con una distribuzione interna del personale.

Si combatte il sovraffollamento delle classi senza investimenti, scommettendo sulla denatalità piuttosto che aumentando gli organici.

  • Misure a costo zero disattese

Non si affronta l’emergenza mobilità, con oltre 80 mila insegnanti vittime del blocco triennale e i DSGA vincitori di concorso bloccati dal vincolo quinquennale sulle sedi di immissione in ruolo, tutti costretti a lavorare lontano da casa, anche quando i posti su cui potersi trasferire ci sono e vanno a supplenza.

  • Precariato

Quello legato al personale precario è un obiettivo sul quale nessun confronto è stato aperto.

Restano da definire i percorsi di stabilizzazione dei docenti e la riforma del reclutamento incentrata sulla formazione in ingresso.

Restano scoperte 27 mila cattedre di sostegno dal prossimo anno.

Riteniamo che Il tempo degli annunci sia scaduto. È giunto il tempo di un cambiamento che restituisca alla scuola pubblica la centralità che merita.

Non possiamo e non vogliamo uscire dalla pandemia uguali o addirittura peggiori di come ci siamo entrati e per questo il 10 dicembre scioperiamo e scendiamo in piazza, tutte e tutti, insieme.

 

Vercelli lì 02/12/2021

Le segreterie provinciali di Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda Unams

VOLANTINO

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