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La CGIL chiede una firma per il lavoro: continua la raccolta firme

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  1. Reintegrare chi è stato licenziato in modo illegittimo
  2. Un congruo risarcimento per i dipendenti delle piccole aziende licenziati  illegittimamente 
  3. Superare la precarietà generata dai contratti a termine
  4. Rendere più sicuro il lavoro nel sistema degli appalti

 

Questi sono, in estrema sintesi, i 4 quesiti referendari che la CGIL propone – e per i quali raccoglierà le firme in occasione del Primo Maggio – al fine di cancellare delle leggi sbagliate, che rendono il lavoro precario, poco remunerato e con bassi livelli di sicurezza.

Il primo quesito referendario intende dare tutele alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro, in caso di licenziamento illegittimo. Le attuali norme sui licenziamenti del Job Act consentono alle imprese di non reintegrare chi è stato licenziato in modo illegittimo, nel caso i cui sia stato assunto dopo il 2015. Per questo la CGIL chiede l’abrogazione di queste norme. 

Il secondo quesito referendario vuole innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi per chi lavora nelle imprese con meno di 15 dipendenti. La CGIL vuole che sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite, mentre oggi, nelle piccole aziende, vige un tetto massimo all’indennizzo anche in caso di licenziamenti ingiustificati. Per questo la CGIL chiede l’abrogazione di queste norme. 

Il terzo quesito referendario mira a superare la precarietà del lavoro. Oggi ci sono delle leggi che consentono la liberalizzazione dei contratti a termine che utilizzano causali specifiche e temporanee. Per questo la CGIL chiede l’abrogazione di queste norme. 

Il quarto quesito referendario punta a rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti. Oggi la legge esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice o del lavoratore. Per questo la CGIL chiede l’abrogazione di queste norme. 

La raccolta firme è cominciata il 25 Aprile, Festa della Liberazione.

Proseguirà il Primo Maggio, Festa dei lavoratori, e in ogni occasione utile a raggiungere le 500mila firme necessarie per proporre un Referendum abrogativo.

Perché il lavoro deve essere stabile, dignitoso, tutelato e sicuro.

È possibile firmare in modo digitale, con Spid o Carta d’identità elettronica: 

https://www.cgil.it/referendum

 

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