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Santhià: la lite tra i soggetti affidatari della casa di riposo mette a rischio i lavoratori

Comunicati stampa, FILCAMS, News

Una diatriba tra i soggetti affidatari dell’appalto per il servizio mensa lascia aperta un’incognita sui lavoratori della casa di riposo di Santhià

La gestione della struttura per anziani – data in concessione dal Comune di Santhià a due soggetti differenti – ha aperto la questione. Oltre alla cooperativa sociale Anteo è stata infatti coinvolta nella gestione della mensa, la ditta Alessio spa, ed è stato l’insorgere di un contenzioso tra le due Società a generare seri problemi occupazionali.

La diatriba legale tra le due Società – che ha avuto origine dalla discussa ripartizione dei costi per le utenze (acqua, gas. energia elettrica) – ha registrato un’evoluzione che vede ancora oggi i lavoratori occupati nell’appalto della ristorazione esonerati dalla prestazione lavorativa. A causa della lite pendente, la società Alessio ha dapprima sospeso il servizio di fornitura comandando i dipendenti a ferie forzate e, successivamente, la società Anteo – che usufruiva del servizio fornito da Alessio – ha comunicato a quest’ultima la rescissione dell’appalto.

Quando nel mondo del lavoro si verificano contese tra Società, le conseguenze inesorabilmente gravano sui lavoratori. Per questi motivi, come Filcams Cgil abbiamo chiesto immediatamente a tutti i soggetti coinvolti la convocazione di un incontro congiunto che si è tenuto il 12 giugno scorso presso il Comune di Santhià, su diretta convocazione del sindaco Cappuccio.

Purtroppo, a distanza di oltre tre settimane dall’incontro, la situazione dei lavoratori rimane invariata, con il conseguente svuotamento delle già esigue retribuzioni.

Le Società coinvolte si rimpallano la responsabilità delle conseguenze in atto senza giungere a una soluzione e senza garantire la continuità occupazionale dei lavoratori. Anzi: si affannano nello scambiarsi missive legali a tutela dei propri interessi mentre il Comune, pur promotore di un tentativo di conciliazione, attende impassibile gli eventi.

Della clausola sociale, forma di garanzia occupazionale che dovrebbe essere requisito fondamentale nella concessione di un appalto pubblico, non si vede traccia.

Il contenzioso imprenditoriale continua a gravare solo sui soggetti deboli, per i quali non è stata neppure aperta la procedura di concessione per una cassa integrazione. I diritti dei lavoratori continuano a essere calpestati e l’intervento pubblico si è rivelato del tutto inefficace.

Come Filcams CGIL riteniamo giusto che l’opinione pubblica venga a conoscenza di questo episodio affinché non resti relegato alla sola amarezza dei lavoratori interessati: perché un servizio di utilità pubblica che fa scempio dei diritti dei lavoratori non può restare nel silenzio.

Filcams CGIL Vercelli Valsesia

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