Vertenza IFI di Santhià

Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA
Vertenza IFI di Santhià

Vercelli 03 Luglio 2018

Si è tenuto oggi un incontro tra l’Azienda Iniziative Ferroviarie Italiane di Santhià (VC) il sindaco di Santhià Angelo Cappuccio e le OO.SS. della provincia di Vercelli. Come FIOM CGIL Vercelli Valsesia abbiamo ribadito l’importanza di trovare in tempi brevi delle soluzioni per garantire ai lavoratori il ritorno alla normalità nel pagamento delle retribuzioni e quindi nel rispetto dalle normative contrattuali, ogni volta che tali adempimenti non vengono rispettati per i lavoratori sono disagi sociali. Abbiamo aperto la discussione insistendo sul fatto che dalle assemblee oltre a questo disagio i lavoratori vorrebbero avere delle garanzie, vedere investimenti su attrezzature utilizzate sarebbe un forte segnale. Abbiamo inoltre ribadito che sarebbe necessario investire anche nei luoghi di lavoro in quanto molte volte i lavoratori segnalano di lavorare con non pochi disagi, ad esempio in inverno le temperature sono insostenibili.

Tuttavia il clima della discussione, almeno secondo il nostro parere, non è stato quello che ci saremmo aspettati, semmai l’azienda ha contestato le nostre azioni sottolineando che tale atteggiamento non era giustificabile e poco aiutava l’andamento aziendale. Non abbiamo percepito nessuna disponibilità ad affrontare le tematiche da noi presentate, pertanto da parte nostra il giudizio sull’incontro non ha avuto, da parte nostra, un esito positivo. Il Sindaco Angelo Cappuccio così come il Prefetto Michele Tortora hanno dato piena disponibilità per risolvere le evidenti divergenze tra le parti.

Come FIOM CGIL Vercelli Valsesia siamo di nuovo davanti ad un attacco del diritto di sciopero, ribadire che esercitare i propri diritti costituzionali è il primo motivo per cui un’azienda non va bene è per noi un attacco frontale, ribadiamo un semplice concetto, il diritto di sciopero è esigibile da ogni lavoratore e ogni iniziativa da noi messa in campo è stata concordata con i dipendenti dell’azienda, se il 90% dei lavoratori ha deciso di manifestare il proprio disagio al di là dei titoli che si possono dare, i motivi ci sono, chi vive i problemi può giudicare quel’è la propria soglia di tolleranza, è un diritto di chi lavora esigere il proprio salario e che le condizioni di lavoro siano dignitose.

Terranova Ivan
Seg. FIOM CGIL Vercelli Valsesia

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